Il non impedire il canto di galli e galline in un cortile condominiale configura il reato di cui all’art 659 cp.
Secondo la Cassazione ( Cass. 10/10/2019 n.41601) perché si configuri il reato di disturbo delle occupazioni e del riposo è sufficiente che i rumori siano idonei ad arrecare disturbo a un gruppo indeterminato di persone non essendo necessarie né la vastità dell'area interessata dalle emissioni sonore, né il disturbo di un numero rilevante di persone.
Nel caso specifico nel corso del processo era emerso che gli animali erano soliti cantare di giorno e di notte, alla vista della luce naturale, dei lampioni e dei fari delle automobili e tale situazione, protrattasi per oltre anni, provocava disagi ai condomini impedendo loro di dormire regolarmente e di compiere durante il giorno le ordinarie attività domestiche.
Per quel che riguarda invece l’elemento soggettivo è stato ravvisato nella colpa in considerazione del fatto che la condotta si è protratta per almeno tre anni senza che l’imputato abbia assunto alcuna cautela per contenere le emissioni sonore prodotte dai galli di sua proprietà.